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Fabian O’Neill, un talento sprecato tra alcol e combine

Creato il 26 aprile 2014 da Simo785

Articolo originale del sito www.sportstory.it

Eccellente calciatore che avrebbe potuto dare di più è questo il ritratto di Fabian O’Neill diviso tra il pallone e una vita di eccessi.

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Racconta il dietro le quinte della sua vita nel libro “Hasta la ultima gota” presentato presso il Museo del Calcio a Montevideo.  Le memorie portano anche la firma dei giornalisti Federico Castillo e Horacio Varoli. L’avventura letteraria ha avuto inizio con una intervista con l’ex giocatore nella sua città natale di Paso de los Toros.

“Fabian O’Neill aveva tutto, soldi, fama e donne. La sua abilità sul campo lo ha portato a giocare in Nazionale, Cagliari, Perugia e Juventus in Italia. È stato elogiato da Zinedine Zidane e viveva di dipendenze e lontano da quello che può essere considerato un comportamento professionale. Dopo il ritiro dal calcio, a meno di 30 anni, ha lasciato nei tifosi la sensazione amara che poteva dare di più”

Gli autori offrono un ritratto intimo dell’ex giocatore raccogliendo le sue gesta e descrivendo le sue relazioni sentimentali. Oltre a parlare di donne e di partite truccate nel campionato italiano, il giocatore racconta del piacere di bere e di trattenersi fino a tarda notte con gli amici, compromettendo le sue prestazioni in campo.

Feste, festini, pagamenti in nero, tutto raccontato con nomi e cognomi come la combine con il Cagliari: “Contro il Chievo Verona col pareggio ci saremmo salvati entrambi e ci avrebbero pagato con 60 mila dollari a ognuno conquistando la salvezza. Andai io a parlare con il loro capitano, inoltre giocammo tutti al Supermatch indicando il pareggio chiaramente. All’87esimo fece gol un nostro giocatore e andammo sul 2 a 1, un tiro da quaranta metri che finì all’angolino. E ciò non doveva accadere. Allora gridai a Diego Lopez: ‘Fatti fare un gol che sennò qua ci ammazzano tutti’. E così fu, Diego perse un pallone e loro ci segnarono il 2-2 finale. Non è stata l’unica volta, lo feci anche col Perugia, ero il capitano e anche lì tutti giocammo al Supermatch”. Non vede un futuro roseo per se stesso: “Fra 10 anni non so dove mi vedo, potrei pure non esserci se continuo a bere”.


In Italia il libro non è ancora arrivato.


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